Lisbona (/liz’bona/; in portoghese: Lisboa, /liʒ’boɐ/) è la capitale del Portogallo. Terra di fascino e storia, gli abitanti che la compongono sono l’eredità dei tanti marinai che hanno solcato i mari portoghesi. Città cantatrice di Fado ha dato forza all’attività portoghese costituendo una delle mete più visitate del mondo. Architettura storica con lo stile manuelino e barocco, ereditato da molti popoli tra i quali gli arabi che hanno dato vigore a dei veri e propri splendori di Lisbona che attirano turisti da tutta Europa. Lisbona, insieme ad altre città come Évora e Porto, conserva da secoli non solo bellezze classiche ammirate da tutto il Portogallo, ma anche da tutta l’Europa. Opere francesi e arabe hanno portato Lisbona a possedere un vasto patrimonio culturale e una ricchezza grandissima (a livello portoghese ed europeo) alimentata dal turismo.
Geografia
La città è situata sul fiume Tago. le due sponde del fiume sono collegate da due grandi ponti, il ponte 25 aprile inaugurato nel 1966 e il ponte Vasco da Gama, inaugurato nel 1998 in occasione della esposizione universale Expo ’98. In quella occasione si sono celebrati i 500 anni della scoperta del passaggio marittimo per l’India da parte del navigatore Vasco da Gama. Un terzo ponte sarà, forse, costruito in concomitanza con la costruzione del nuovo aeroporto ad Alcochete. La città sorge su 7 colli: São Jorge, São Vicente, Sant’Ana, Santo André, Chagas, Santa Catarina, São Roque.
Clima
La città e i dintorni di Lisbona godono di un clima marittimo, con inverno mite ed estate moderatamente calda, ma ben ventilata. Le precipitazioni sono abbondanti tra l’autunno e l’inverno, mentre in estate sono frequenti i periodi di siccità, grazie all’espansione verso est dell’anticiclone delle Azzorre e a quella verso nord dell’anticiclone subtropicale africano. L’umidità relativa può essere piuttosto elevata. Il clima è monitorato tramite la Stazione meteorologica di Lisbona Centro.
Storia
Dal Neolitico all’Impero Romano
Durante il Neolitico la regione è stata abitata da popolazioni di origine iberica che a quel tempo occupavano anche altre regioni dell’Europa atlantica. Come prova di questa occupazione rimangono dolmen e menhir che si possono vedere nelle campagne intorno alla città. Reperti archeologici suggeriscono che la città sia stata sotto l’influenza dei fenici fin dal 1200 a.C.; alcuni storici ipotizzano che un centro di commercio fenicio poteva occupare il centro dell’attuale città, sul versante meridionale della collina del Castello. D’altro canto, il porto naturale formato dalla foce del fiume Tago, ha reso la città un luogo ideale per rifornire di prodotti alimentari le navi fenice in viaggio verso le Isole Scilly e la Cornovaglia. Oltre che come punto di sosta, un approdo alla foce del fiume più importante della penisola iberica era interessante anche per gli scambi commerciali con l’entroterra, permettendo l’accesso a prodotti come materiali preziosi, sale e i famosi cavalli lusitani. La nuova città si sarebbe chiamata Allis Ubbo, “Approdo Sicuro” in lingua fenicia. In passato si credeva che Lisbona fosse stata fondata dai Fenici e questo sembrerebbe accreditato dai recenti ritrovamenti di reperti fenici risalenti all’VIII secolo a.C. sotto la medievale Sé de Lisboa, la cattedrale della città moderna. La maggior parte degli storici moderni, tuttavia, ritiene che Lisbona fosse un antico insediamento di popolazioni autoctone (ciò che i romani chiamavano uno oppidum) che ha mantenuto prolungate relazioni commerciali con i fenici. I greci conoscevano Lisbona con il nome di “Olisipo” (nominativo del greco; il termine “Olisipona” è invece l’accusativo del greco) che, secondo il mito, fu fondata da Ulisse durante il suo viaggio di ritorno da Troia ad Itaca (tutto questo è narrato nell’Odissea).
Dall’Impero Romano alla dominazione araba
Durante le guerre puniche, una volta sconfitto Annibale, i romani decisero di privare Cartagine di uno dei suoi beni più preziosi: Hispania, il nome latino della penisola iberica. Olisipo si schierò subito con i romani e inviò soldati a combattere a fianco dei legionari contro le tribù celtiche del nord-ovest. Come compenso Olisipo fu integrata nell’Impero romano nel 205 a.C. in qualità di comune romano col nome di Felicitas Julia; furono garantite completa autonomia su un territorio fino a 50 km attorno alla città, esenzione dalle tasse e cittadinanza romana per tutti i suoi cittadini. Durante il periodo di Augusto furono erette delle mura difensive, un grande teatro, delle terme (sotto l’attuale Rua da Prata), numerosi templi, una necropoli (sotto l’attuale Praça da Figueira), un grande foro e numerose abitazioni nella zona tra il Castello di San Giorgio e l’attuale centro cittadino. La città fu da sempre economicamente forte grazie al commercio di sale, del vino, dei cavalli e del garum, una salsa di pesce molto apprezzata al tempo nei salotti romani. Fu tuttavia con la sconfitta della pirateria e le innovazioni tecnologiche che la città assunse grande importanza come punto strategico per il commercio con la Cornovaglia, la zona del Reno ed anche con l’interno della penisola iberica. La città era anche un punto di collegamento tra due importanti città del tempo: Bracara Augusta (oggi Braga) ed Emerita Augusta, capitale della Lusitania romana (oggi Mérida in Spagna). Olisipo, come la maggior parte delle grandi città occidentali dell’Impero romano, fu un centro per la diffusione del Cristianesimo. Il suo primo vescovo attestato fu San Potamius (circa 356), e vi sono stati numerosi martiri uccisi dai pagani durante le grandi persecuzioni; Maxima, Verissimus e Julia sono i nomi più significativi. Dopo la dominazione romana, Olisipo divenne una delle prime città cristiane. Subì numerose invasioni da parte di alani e vandali, che dominarono la regione tra il 409 d.C. ed il 429 d.C. Tra il 409 d.C. e il 585 d.C. la regione di Olisipo fu dominata per lunghi periodi dagli svevi, che avevano istituito un regno in Gallaecia (l’attuale Galizia e nord del Portogallo) con capitale Bracara Augusta (oggi Braga). Nel 585 d.C. Olisipo fu aggregata al regno visigoto di Toledo che arrivò così a comprendere l’intera penisola iberica. Il nome fu cambiato in Ulishbona.
Il periodo arabo
Il 6 agosto 711 la città fu conquistata dai mori, che le cambiarono nome in al-ʾIšbūnah (in arabo: الأشبونة). Sotto la loro dominazione la città fiorì. I mori erano popolazioni provenienti dal nord-Africa e dal medio-oriente, in prevalenza arabi e berberi dell’Atlante (catena montuosa divisa tra Marocco, Algeria, Tunisia) e durante il loro dominio costruirono nuove abitazioni e molte moschee, oltre ad una nuova cinta muraria. La popolazione divenne estremamente eterogenea, comprendendo cristiani, berberi, arabi ed ebrei. L’arabo fu imposto come lingua ufficiale; la religione ufficiale divenne l’islamismo, ma ai cristiani e agli ebrei fu concesso di mantenere la loro religione nello status di Dhimmi. L’influenza araba è ancora visibile nelle strade di Lisbona ed in particolare nel quartiere dell’Alfama, il più antico di Lisbona e l’unico che è rimasto in piedi dopo il terremoto del 1755. Durante questo periodo Lisbona fu per breve tempo sotto il controllo del Taifa di Badajoz, in qualità di città centrale per il Regulo Eslavo, in seguito fu un Taifa indipendente sotto il governo di Abd al-Aziz ibn Sabur e Abd al-Malik ibn Sabur.
Riconquista Cristiana
Il 25 ottobre 1147 Alfonso I di Portogallo, al comando di un esercito di crociati, dopo un assedio che durava dal 1º luglio, conquista Lisbona e segna un passo fondamentale nella riconquista della penisola iberica. Questo evento fu senza dubbio uno dei più importanti nella storia di Lisbona. Immediatamente dopo la riconquista, l’arabo fu abolito come lingua ufficiale e andò ben presto in disuso anche nell’uso quotidiano, gli arabi presenti furono convertiti o esiliati e le moschee furono trasformate in chiese. Lisbona ebbe i primi documenti ufficiali di città (Foral) nel 1179. Nel 1255 divenne capitale del regno del Portogallo in virtù della sua posizione centrale. Nel 1290 fu fondata la prima università del Portogallo e fu chiamata Estudo Geral, nel XVI secolo tuttavia fu trasferita a Coimbra ed oggi è conosciuta come Università di Coimbra. Tra il XV ed il XVII secolo da Lisbona partirono moltissimi viaggi di esplorazione, che permisero a Bartolomeo Diaz di doppiare il Capo di Buona Speranza e a Vasco De Gama di raggiungere l’India nel 1497. Il XVI secolo segna l’epoca d’oro per Lisbona. La città divenne il centro del commercio europeo con l’Africa, l’India, l’Estremo Oriente e, più tardi, il Brasile. Divenne anche il punto di partenza per esplorare le ricchezze di spezie, di schiavi, lo zucchero, i tessuti e altri prodotti. Questo è stato il momento dell’esuberante stile manuelino, che ha lasciato il suo segno in due dei monumenti più importanti di Lisbona: la Torre di Belém e il Mosteiro dos Jerónimos, entrambi inseriti tra i siti del patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO. Nel 1580 il Portogallo perse la sua indipendenza in favore della Spagna in seguito ad una guerra di successione, l’indipendenza fu riconquistata nel 1640.
Il terremoto
All’inizio del XVIII secolo, con una popolazione stimata di circa 250.000 abitanti, Lisbona era una delle città più grandi d’Europa. Nel corso dei secoli precedenti la città aveva già sperimentato alcuni importanti terremoti che avevano causato però danni tutto sommato contenuti. Alle 9,40 circa della mattina del 1º novembre 1755, quando molte persone erano intente ad assistere alla messa, si verificò una scossa di terremoto di magnitudo stimata attorno al 9º grado della scala Richter ed epicentro in mare a circa 200 km al largo di Cabo de São Vicente. La scossa di terremoto provocò il crollo di molti edifici e numerosi incendi che si propagarono per la città a macchia d’olio; i sopravvissuti, per sfuggire al fuoco, si radunarono nella Baixa, vicino al fiume. Circa 40 minuti dopo uno tsunami, generato dalla stessa scossa, colpì Lisbona distruggendo tutta la parte bassa della città. Secondo le stime ufficiali ci furono tra 30.000 e 40.000 morti e fu distrutto circa l’85% della città. Tra gli edifici più importanti che andarono distrutti ci sono il Paço da Ribeira, dimora della famiglia reale che però quel giorno era fuori città, e l’Hospital Real de Todos os Santos, il più grande palazzo pubblico del tempo. L’unico quartiere di Lisbona che superò praticamente indenne il terremoto fu l’Alfama. Dopo il terremoto il Primo Ministro del tempo, Sebastião José de Carvalho e Melo, il primo Marchese di Pombal prese in mano la situazione e guidò la ricostruzione della città. Invece di ricostruire sulle orme della precedente città medievale, Pombal decise di abbattere i resti del terremoto e costruire un centro cittadino in conformità alle moderne regole urbanistiche dettate dall’Illuminismo. Per questo motivo il quartiere centrale di Baixa viene anche chiamato Baixa Pombalina.
XIX e XX secolo
Nei primi anni del XIX secolo il Portogallo fu invaso dalle truppe di Napoleone Bonaparte, che costrinsero la regina Maria I e Principe Reggente João (futuro Giovanni VI) a fuggire temporaneamente in Brasile nel 1808. In questa occasione moltissime proprietà furono saccheggiate dagli invasori. La città sentiva tutta la forza del nascente movimento liberale portoghese, dando vita alla sua tradizione di caffè e teatri. Nel 1879 fu inaugurata l’Avenida da Liberdade, in sostituzione di un precedente giardino pubblico, che divenne ben presto il salotto di Lisbona. Il 1º febbraio 1908, mentre attraversava il Terreiro do Paço, l’attuale Praça do Comércio, accompagnato dalla sua famiglia, il re Carlo I di Portogallo fu assassinato con due colpi di pistola da una coppia di attivisti repubblicani. In seguito Lisbona fu teatro della rivolta repubblicana del 5 ottobre 1910 che depose il principe reggente ed instaurò la repubblica in Portogallo. Dopo questa rivoluzione, tuttavia, il Portogallo rimase in una situazione politicamente molto confusa, sostanzialmente una guerra civile. Tra il 1910 ed il 1926 si succedettero 45 governi, quasi tutti di origine militare, e due presidenti furono assassinati. Nel 1926 prende il comando il generale António Óscar Carmona, che rimane al potere fino al 1951. Nel 1932, dopo aver ricoperto l’incarico di ministro delle finanze, António de Oliveira Salazar viene nominato Primo Ministro. Inizia così una politica incentrata sul pieno potere del primo ministro, sostenuto dalla Chiesa e dall’alta borghesia; è la fine della libertà di stampa e dei sindacati ed inizia l’epoca dell’Estado Novo: è il fascismo portoghese, dichiaratamente ispirato al fascismo italiano. Durante la seconda guerra mondiale tuttavia il Portogallo rimane neutrale, rendendo quindi Lisbona il maggior porto di partenza per i profughi che si andavano a rifugiare negli Stati Uniti d’America. Il 25 aprile 1974 Lisbona fu teatro della rivoluzione dei Garofani che mise fine all’Estado Novo e instaurò la nuova democrazia in Portogallo. Il 5 agosto 1988 un incendio distrusse 18 edifici nella zona di Chiado, provocando 2 morti e 70 feriti; secondo gli storici fu il più grave danneggiamento di Lisbona dopo il terremoto del 1755. In seguito gli edifici furono ricostruiti mantenendo le facciate come l’originale, mentre l’interno fu costruito con concezione moderna. Nel 1994 Lisbona è stata Capitale europea della cultura. Nel 1998 si tenne a Lisbona l’Expo, giusto in tempo per commemorare il 500º anniversario del viaggio di Vasco da Gama in India. Per l’occasione fu costruito un quartiere completamente nuovo, Parque das Nações, ed il ponte Vasco da Gama, il più lungo d’Europa con i suoi 17,2 km.
Monumenti e luoghi d’interesse
Il Tago e l’Oceano Atlantico regalano alla città una gran luce e grandi cieli; la popolazione è cortese e il cibo viene usualmente considerato di buona qualità, specialmente se si ama il pesce. Una tappa imperdibile per i visitatori amanti della gastronomia è senz’altro la famosa ed antichissima Antigua Confeitaria de Belém situata nell’omonimo quartiere, a pochi metri dal Mosteiro dos Jerónimos. È una pasticceria storica, nota in tutto il Portogallo per avere inventato la ricetta dei pastéis de nata (altrimenti chiamati pastéis de Belém se prodotti da questa pasticceria). Sono dei canestrelli di pasta sfoglia riempiti di crema cotta al forno, dal sapore unico. La pasticceria sforna in continuazione i pastéis, così è sempre possibile gustarli tiepidi. Il locale è rimasto immutato nel tempo e conserva moltissimi azulejos che i visitatori possono osservare seduti nelle sale interne. Il pasticcino è comunque diffuso in tutto il Portogallo e se ne può trovare una variante con il canestrello fatto di pasta frolla. Altre prelibatezze della cucina portoghese gustabili in ogni buon ristorante della capitale sono, per esempio, il Bacalhau à Brás, una ricetta molto particolare fatta con baccalà secco sfilettato, cipolla, uova, patate fritte, olive nere e prezzemolo, il tutto sapientemente amalgamato. La carne de porco à portuguesa, uno spezzatino fatto con filetto di maiale e patate saltate nel vino, oppure la carne de porco à alentejana dove al posto delle patate ci sono le vongole.
Da segnalare, tra le molte attrazioni:
- Il Castelo de São Jorge, che sorge nel sito dell’acropoli della città antica e domina l’Alfama, il quartiere più anticamente abitato della città e l’unico della città vecchia sopravvissuto al terremoto;
- La Praça Marquês de Pombal con il suo monumento dedicato al nobile che ricostruì la città dopo il terremoto, dalla quale parte il “Parco Eduardo VII”, il più grande parco della città, con annesso giardino botanico;
- Il Monastero dos Jerónimos, straordinario enorme esempio di architettura manuelina che ospita le memorie dei portoghesi illustri, da Vasco da Gama a Luis Vaz de Camoes (il Dante Alighieri portoghese) a Amália Rodrigues a Fernando Pessoa;
- La Torre di Belém da dove Vasco de Gama partì alla conquista dell’impero;
- Il Cristo Rei, riproduzione in tono minore del Cristo Redentore (Rio de Janeiro), eretto come ringraziamento per il mancato coinvolgimento del Portogallo nella seconda guerra mondiale;
- Il Parque das Nações, moderno quartiere che ha ospitato l’Expo ’98.
- Caratteristica di Lisbona è la musica del fado, che si può ancora ascoltare dal vivo nella città vecchia.
Architetture religiose
- Monastero dos Jerónimos
- Cattedrale di Sé
- Chiesa di Santa Engrácia
- Chiesa di São António à Sé
- Chiesa di São Vicente de Fora
- Nossa Senhora da Conceição Velha
- Chiesa di São Roque
- Convento do Carmo
- Basilica di Estrela
- Chiesa della Memoria
- Eremita di São Jerónimo
- Cristo-Rei
Architetture civili
- Palazzo di São Bento
- Monumento alle Scoperte
- Elevador de Santa Justa
- Castello di São Jorge
- Torre di Belém
- Palácio Nacional de Belém
- Teatro Nazionale di São Carlos
- Palazzo di Ajuda
- Ponte 25 aprile
- Ponte Vasco da Gama
- Acquedotto delle Acque Libere
- Campo Pequeno
- Casa dos Bicos
- Palazzo dei marchesi di Fronteira
Piazze
- Rossio
- Praça do Império
- Praça do Comércio
- Praça da Figueira
- Praça dos Restauradores
- Praça Marquês de Pombal
Aree e siti naturali
- Parque das Nações
- Parco di Monserrate
- Giardino botanico
- Giardino di Estrela
- Praça do Príncipe Real
- Giardino botanico di Ajuda
- Giardino agricolo tropicale
- Zoo di Lisbona
- Parco Edoardo VII
- Parco di Monteiro-Mor
- Jardim do Arco do Cego
Belvedere
- Miradouro da Graça
- Miradouro de Santa Catarina
- Miradouro de Santa Luzia
- Miradouro de São Pedro de Alcântara
Musei
- Oceanário di Lisbona (Sito)
- Museo di Chiado (Sito)
- Aquário Vasco da Gama (Sito)
- Fundação Arpad Szenes – Vieira da Silva (Sito)
- Museo dell’acqua (Sito)
- Museo dell’elettricità
- Museu da Carris (Sito)
- Museo di São Roque (Sito)
- Museu do Design (Sito)
- Museo do Fado(Sito)
- Museo delle Arti Decorative (Sito)
- Museo Militare (Sito)
- Museo Nazionale Archeologico (Sito)
- Museo Nazionale dell’Arte Antica (Sito)
- Museo Nazionale dell’Etnologia (Sito)
- Museo Nazionale delle Azulejo (Sito)
- Museo Nazionale del Teatro (Sito)
- Museu Nacional do Traje (Sito)
- Museu Nacional dos Coches (Sito)
- Pavilhão do Conhecimento (Sito)
- Museo delle Arti Decorative
- Museo della Geografia
- Museo della Marionetta
- Centro Culturale di Belém (Sito)
- Calouste Gulbenkian Foundation
- Museo di Arte Popolare
- Museo della Marina
- Planetario Kalouste Gulbenkian
- Museo Kalouste Gulbenkian
- Museo dell’Arte Moderna
- Museo del design e della moda