”Oggi il borgo appare con strade lastricate con blocchi di basalto di pietra lavica, case restaurate con i tetti di coppi siciliani, i portali e le finestre in pietra locale. Ruderi, vicoli e cisterne scavate nella roccia conferiscono al luogo un fascino particolare che è anche dominato dal castello Pentefur.
Leonardo Sciascia
Savoca è un piccolo borgo nella provincia di Messina. Arroccata sopra un colle bivertice roccioso prospiciente il litorale ionico, Savoca è un borgo d’arte (inserito nel circuito de I borghi più belli d’Italia) che conserva nel proprio territorio vestigia di origine medievale, rinascimentale e barocca. Conta appena 1700 abitanti. La cittadina è famosa anche per le sue mummie (Le mummie di Savoca), che sono custodite nella cripta del convento di cappuccini.
Nel 1972 fu scelta come set del film IL PADRINO di Francis Ford Coppola.
Savoca fa parte del comprensorio turistico della Valle d’Agrò ed è altresì comune aderente all’unione dei comuni delle Valli joniche dei Peloritani.
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Nel XIX secolo iniziò la decadenza, lo spopolamento dovuto alla migrazione degli abitanti verso i centri rivieraschi o fuori dalla Sicilia ha messo in serio pericolo la sopravvivenza di Savoca, che ad opera del regime fascista perse la sua autonomia comunale, riconquistandola solo nel 1948. Solo negli ultimi 45 anni, questa decadenza sembra essersi arrestata, grazie alla scoperta del turismo. Ad oggi Savoca è una Città d’arte inserita nel circuito dei Borghi più belli d’Italia e dal 2016 ricopre il terzo posto nella classifica dei 10 villaggi più belli del mondo.
Arrivati nel borgo troverete il percorso riportato sotto in foto.
qui di seguito i dettagli delle tappe più importanti.
Palazzo Trimarchi - Bar Vitelli (XVIII secolo)
Tipico palazzotto nobiliare a due elevazioni fuori terra ed un piano seminterrato adibito a cantina; presenta uno stile neoclassico siciliano ed è situato in Piazza Fossìa, nel quartiere del Borgo, vicino al Municipio. Presenta tre eleganti balconcini con mensole in pietra intagliata e due portali (sempre in pietra) finemente lavorati. Era uno dei palazzi più importanti e in vista della Savoca antica. Nel luglio 1820, durante i Moti del 1820-1821 venne assalito durante un grave tumulto popolare. Nel corso della seconda metà del XX secolo, non essendo più abitato dai proprietari, il primo piano ha ospitato la scuola media di Savoca e la direzione didattica. Al piano terra di questo antico edificio si trova il piccolo bar in cui nel 1971 vennero girate alcune scene del film Il padrino di Francis Ford Coppola. Il bar è ancora soprannominato “Bar Vitelli”. Nel 2014, Savoca e il Bar Vitelli sono stati scelti come set dello spot pubblicitario della Birra Moretti, per la regia di Rocco Papaleo e con la partecipazione di Orso Maria Guerrini, alcune scene dello spot sono state altresì girate nel vicino borgo di Forza d’Agrò.
La Porta della Città (XII secolo)
La porta risale all’epoca dei Normanni, che cinsero la città di Savoca con un’ampia cinta muraria dotata di due porte d’accesso, una all’estremità sud (quartiere San Giovanni) e l’altra all’estremità nord (quartiere San Michele). Di queste fortificazioni difensive, è ormai visibile soltanto la porta del quartiere San Michele. Fino al 1918, erano ancora presenti le porte in ferro, che, nel Medioevo, venivano aperte all’alba e chiuse al tramonto.
Antico palazzo della Curia e antico Carcere (XIV secolo)
A testimonianza dell’antico Palazzo della Curia, sito in via San Michele, addossato alle mura cittadine proprio accanto alla porta della città; rimane ben poco, solo le pietre angolari. Sul sito in questione si trova l’edificio dell’ex ufficio di collocamento, che ospita una rivendita di vino e prodotti tipici siciliani.
L’antica curia, era un edificio a tre piani, di proprietà dell’Archimandritato del Santissimo Salvatore, avente valenza monumentale, edificato nel XIV secolo. Stando a quanto riferisce lo storico locale Santi Muscolino, questo edificio era caratterizzato dalla presenza, nel prospetto principale, di due archi in pietra arenaria a sesto acuto di pregevole fattura. Fin dalle origini ospitò al suo interno le magistrature civili e giudiziarie della città. Verso la metà del Settecento risulta appartenere al cav. Verdura.
Chiesa di San Nicolò
Fù edificata nel XIII secolo, fino a tutto il XVII secolo era riccamente adornata con affreschi in stile bizantino. L’edificio odierno presenta un’architettura settecentesca frutto di un rimaneggiamento successivo. Conserva una statua lignea di Santa Lucia eseguita dallo scultore Reginaldo D’Agostino. Nel 1970, all’esterno di questo edificio sacro vennero girate alcune celebri scene del film Il Padrino di Francis Ford Coppola.
Chiesa dell'Immacolata
E’ ubicata in via San Nicolò, tra il quartiere San Rocco e la Chiesa Madre, venne edificata nel 1621 ad opera dei Frati minori conventuali, che avevano un convento nelle immediate vicinanze. Successivamente, nel 1617, i frati si spostano nel cuore del centro urbano, ove avevano acquistato una casa con annesso terreno, da don Giuseppe Trimarchi; La chiesa, era in realtà dedicata a sant’Antonio da Padova ma il popolo, fin dalle origini, la nominava la Chiesa dell’Immacolata. Fino al 1940 era aperta al culto, poi andò in rovina;
Castello di Pentefur
Oggi purtroppo è ridotto a rudere; sorge sul colle omonimo sovrastante l’abitato. Ospitò la residenza estiva dell’archimandrita di Messina. Il castello faceva sistema con numerose torri litoranee appartenenti al territorio di Santa Teresa di Riva (Torre Catalmo, Torre dei Saraceni, Torre del Baglio, Torre Avarna, Torre Varata, Fortino di Ligoria).
Il convento dei Cappuccini e la cripta (XVII secolo)
Fondato nel 1574 dai frati cappuccini. Fu il loro primo convento, edificato su di un terreno donato dal sacerdote don Giovanni Coglituri; era dedicato a sant’Anna. Si trovava ad una certa distanza dal centro abitato, in località Cucco-Santa Domenica. Ai primi del Seicento, però, questo sito dovette essere abbandonato, poiché estremamente soggetto a frane, si optò per un luogo più sicuro e più vicino al centro abitato. L’odierno convento venne edificato tra il 1603 ed il 1614. Al pari di quello dei domenicani, tra il XVII ed il XIX secolo, ebbe grande rilevanza culturale nell’ambito della società savocese, costituendo il punto di riferimento per la formazione umanistica, scientifica e giuridica dei pochi privilegiati che in quegli anni avevano la possibilità di studiare. La chiesa annessa al maestoso edificio del convento, è dedicata a San Francesco d’Assisi, al suo interno racchiude varie opere di grande pregio artistico e storico. La cripta dei cappuccini Realizzata agli inizi del Seicento nei sotterranei della chiesa del convento e dell’antistante piazzetta, ha un’ampiezza di 14×4,25 m; e racchiude 37 cadaveri mummificati.